Il 7 luglio in Giappone si festeggiano le “stelle innamorate” che è l’equivalente del nostro San Valentino.


Una bellissima leggenda si cela dietro questa giornata ricca d’amore e mistero.
Anticamente sulle sponde del Fiume Celeste (Via Lattea) viveva il sovrano di tutti gli dei e imperatore del Cielo, Tentei, la cui figlia Orihime (per noi Vega) passava le giornate a tessere e cucire stoffe e vestiti regali per le divinità.
Lavorava di giorno e di notte e senza avere mai un attimo di sosta maneggiava con rapidità e destrezza il suo fuso e realizzava abiti sempre più belli e splendidi per poter vestire tutte le divinità.
Lavorava talmente tanto che non aveva neppure il tempo di pensare a sè stessa e ai propri interessi. Giunta all’età adulta però, il padre mosso da pietà, giacchè alla figlia non era mai stato concesso altro che lavorare il fuso, le scelse un marito: era un giovane mandriano, di nome Hikoboshi (per noi Altair) la cui attività consisteva nel far pascolare buoi e fare attraversare loro le sponde del Fiume Celeste. Era un grande lavoratore e anche lui non pensava ad altro che a svolgere il suo lavoro.

Essendo matrimonio combinato, i due finirono per conoscersi solo il giorno delle nozze; poco male però perchè non appena i due si conobbero finirono per innamorarsi follemente l’uno dell’altro. Furono talmente presi dal profondo sentimento che provavano l’un per l’altro che dimenticarono completamente i loro doveri, il loro lavoro e gli altri Dei. La loro unica ragione di vita sembrava essere diventata l’amore e la passione.
Così la mandria di buoi finì per essere abbandonata a sè stessa e agli dei cominciarono a mancare gli abiti fino ad ora confezionati da Orihime. A questo punto il sovrano degli dei non potè trattenere la rabbia e punì i due severamente: i due sposini che fino a quel momento erano diventati inseparabili, avrebbero dovuto vivere le loro vite separatamente. Per evitare che i due avrebbero potuto incontrarsi, rischiando così di abbandonare nuovamente i loro doveri, l’Imperatore del Cielo creò due sponde separate dal fiume Ama no Gawa (Via Lattea) e rendendolo anche impetuoso e privo di ponti fece si che i due non potessero mai più incontrarsi.

Il risultato non fu però quello sperato: il pastore sognando e pensando sempre alla sua innamorata non accudiva ugualmente le bestie e neppure la dolce fanciulla, pensando continuamente al suo amore non cuciva più i vestiti agli dei. Il sovrano allora, disperato e mosso da pietà e commozione, con il consenso anche degli altri dei altrettanto commossi, emise tale sentenza: “Se deciderete di ritornare ad occuparvi delle vostre attività come un tempo rispettando i vostri doveri, rimarrete divisi dalle sponde del Fiume Celeste per un anno intero però, vi sarà consentito di potervi incontrare una volta soltanto nella notte del settimo giorno del settimo mese dell’anno.”
A queste parole, i due giovani innamorati, pensando all’idea di potersi incontrare di nuovo ripresero di buona lena a lavorare sodo con la speranza di potersi presto riabbracciare. Da quel momento in poi infatti, dopo un anno di lavoro e fatica i due ogni 7 luglio attraversano il Fiume Celeste e nel cielo stellato si incontrano.


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